In 200 anni anche la formazione professionale è cambiata
La formazione professionale istituzionalizzata non risale a 200 anni fa, ma anch’essa ha avuto, dai suoi inizi che risalgono al 1850, una storia e uno sviluppo non privi d’interesse come lo è la storia di tutte le vicende del Cantone.
Oggi la formazione professionale è regolamentata dalla Confederazione, ma la prima legge federale sulla formazione professionale è soltanto del 1930, benché la modifica costituzionale che assegnava alla Confederazione la competenza per legiferare in materia risalisse già al 1904. In precedenza era operanti, sul piano federale, soltanto decreti sugli aiuti alla formazione professionale in campi specifici (si può citare quello del 27 giugno 1884). Questi decreti hanno comunque stimolato la nascita, nel Cantone Ticino, delle scuole professionali dei centri urbani, per esempio scuole di economia domestica, e le prime attività delle società dei commercianti, sempre dei centri urbani del Cantone, nella preparazione e nello svolgimento di esami professionali.
Nel Ticino, i primi esempi di formazione istituzionalizzata si possono far risalire ancora più indietro, alle scuole di disegno, attive anche nelle regioni periferiche, come per esempio nel Malcantone. Esse furono istituite con una legge promossa nel 1840 da Stefano Franscini (e chi poteva essere, se non lui?). La prima scuola statale di disegno per la formazione di pittori, decoratori e stuccatori fu aperta nel 1850 a Curio. Nel 1869 fu aperta quella di Agno, nel 1983 quella di Breno. Chi sale a Breno, passa accanto alla casa comunale che ai tempi era la scuola di paese; un cartiglio sulla facciata ne evoca i trascorsi come sede della scuola di disegno, certamente indirizzata, come quelle di Agno e di Curio, alla preparazione dei migranti stagionali attivi nell’edilizia.
La vera svolta nella formazione professionale istituzionalizzata nel Cantone Ticino fu data dalla messa in vigore della legge cantonale, del 15 gennaio 1912. Come spesso capita le fortune di una legge sono legate al carisma delle persone che ne curano l’applicazione. E’ stato il caso di questa legge, con la nomina a ispettore cantonale delle scuole professionali, di Luigi Brentani, che ricoprì questa carica dal 1912 al 1958. L’ispettore cantonale, nominato giovanissimo a questa funzione, iniziò un’instancabile attività di promozione e di miglioramento della formazione professionale, sulla scorta appunto della legge cantonale che precedette di gran lunga, come risulta da quanto precede, l’emanazione della prima legge federale. Degli anni della sua funzione è, per esempio, la nascita, nel 1915, e lo sviluppo della Scuola d’arti e mestieri di Bellinzona, che per molti anni ha costituito una sorta di università professionale del Cantone Ticino. Infatti dalla Scuola d’arti e mestieri di Bellinzona sono passate centinaia di giovani che, forti della preparazione acquisita, si sono diplomati ingegneri nelle scuole tecniche svizzere (a Bienne vigeva la regola di istituire ogni anno una classe di soli ticinesi). Sono gli ingegneri che hanno costituito e costituiscono tuttora la spina dorsale nell’industria ticinese.
Nella prima metà del secolo scorso, quello insomma sotto la responsabilità dell’ispettore Brentani, v’era una rete diffusa di scuole d’avviamento e della formazione professionale. Si delineavano anche le prime forme di scuole professionali superiori, come la scuola dei capomastri di Lugano, aperta nel 1925, che sarebbe poi diventata, nel 1950, la scuola tecnica superiore d’architettura e d’ingegneria civile, giusto a cent’anni di distanza dall’istituzione della prima scuola di disegno.
Il periodo successivo all’esercizio dell’ispettore Brentani fu improntato alla legge federale del 20 settembre 1963, anche se quella cantonale di applicazione fu adottata solo il 16 febbraio 1971. Sotto la paziente opera del nuovo ispettore, Francesco Bertola, che dovette anche padroneggiare le turbolenze sessantottine, e dei suoi più stretti collaboratori, furono gettate le basi per la diffusione dei corsi d'introduzione nell’artigianato e nell’industria, i corsi svolti nei primi centri di formazione delle associazioni professionali. Questi corsi, allora chiamati corsi pratici, servivano a rendere più omogenea la formazione pratica degli apprendisti, completando le capacità acquisite forzatamente in maniera differenziata nelle varie aziende di tirocinio. E’ del 1976 l’avvio dell’attività al Centro di formazione professionale di Gordola della Società svizzera degli impresari costruttori, dove furono radunati i corsi pratici delle professioni legate all’edilizia, prima svolti in sedi di fortuna, per esempio al Mercato coperto di Giubiasco.
Sotto la responsabilità di Bertola fu pure aperto, nel 1961, il Centro scolastico per le industrie artistiche di Lugano.
Sulla scorta della nuova legge federale del 63, fu formalmente omologata anche nel Cantone Ticino la scuola tecnica superiore, nei due curricoli d’ingegnere civile e d’architetto. Sotto l’esercizio dell’ispettore Bertola, in funzione dal 1960 fino alla fine del 1984, fu realizzato anche il centro professionale di Trevano, l’edificio scolastico di maggior volumetria del Cantone Ticino e certamente anche un monumento della formazione professionale. Obiettivo della realizzazione, consegnata gradualmente dal 1974 al 1977, era la concentrazione a Trevano dell’insegnamento professionale per la maggior parte degli apprendisti dell’intero Cantone o perlomeno dell’intero Sottoceneri, proposito che si dovette poi abbandonare per le rivendicazioni regionalistiche di vari distretti.
La nuova legge federale del 19 aprile 1978, entrata in vigore il 1° gennaio 1980, decretò l’obbligatorietà dei corsi d’introduzione, salvo per il tirocinio d’impiegato di commercio. Come detto, nel Cantone era già stati introdotti in vari tirocini i corsi pratici, una sorta di surrogato cantonale dei corsi d’introduzione. In base alla nuova legge iniziò una capillare azione di sensibilizzazione delle associazioni professionali per l’organizzazione dei corsi, taluni nei laboratori di sedi scolastiche, altri nel Centro professionale di Gordola che dovette essere ripetutamente ampliato per far fronte ai nuovi bisogni, altri ancora in alcune aziende (per il settore della meccanica), altri infine in stabili ricuperati allo scopo. Per lunghi anni, ad esempio, i corsi d’introduzione per gli apprendisti meccanici d’automobili si tennero nella ex casa comunale di Cadenazzo. Importante fu il principio politico fissato allora per il finanziamento da parte del Cantone dei corsi d’introduzione, che costituisce ancora un unicum nella Svizzera. Negli anni 70 il Cantone aveva proceduto alla regionalizzazione dei licei, realizzando sedi a Bellinzona, Locarno e Mendrisio; si ritenne che per gli apprendisti e i loro maestri di tirocinio dovesse essere adottato lo stesso principio della gratuità valido per i licei: le spese principali per l’istruzione nei corsi d’introduzione (salari degli istruttori e locali dei corsi) sono infatti da allora a carico del Cantone.
La legge federale del 78, cui seguì la legge cantonale d’applicazione del 24 maggio 1984, gettò anche le basi per consolidare e ampliare la formazione professionale superiore nel Cantone. Difatti, nel 1986 fu avviata a Chiasso la Scuola superiore per i quadri dell’economia e dell’amministrazione, nel 1986 fu pure ampliata la Scuola tecnica superiore con l’istituzione del curricolo di informatica. Si consolidarono le scuole dei tecnici, già attive a Bellinzona per la meccanica e l’elettrotecnica dal 1977, a Lugano per l’abbigliamento dal 1969 e a Trevano per l’edilizia dal 1970, quest’ultima dapprima come Scuola degli assistenti tecnici. Nella prima parte degli anni 90, al nuovo ampliamento della scuola tecnica superiore, ove fu introdotto nel 1993 il curricolo di elettrotecnica, si aggiunse, nello stesso anno, l’istituzione della Scuola superiore d’informatica di gestione e della Scuola superiore alberghiera e del turismo.
Determinante per uno sviluppo organico della formazione professionale fu la decisione del Governo cantonale presa nel 1992 al Lago d’Orta (una sorta di “Amministrazione 2000” ante litteram) di riunire in un sol Dipartimento, quello che ricevette allora pure il nuovo nome di Dipartimento dell’istruzione e della cultura, tutte le competenze in materia di formazione professionale, dall’artigianato fino alla sanità e al sociale, precedendo in tal senso di oltre due lustri tutti gli altri Cantoni.
Si arriva così agli atti più recenti, con la costituzione nel 1997 della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI), aggregando in un sol ente la Scuola tecnica superiore, la Scuola superiore per i quadri dell’economia e dell’amministrazione, la Scuola superiore d’arte applicata e la Scuola superiore di lavoro sociale.
Dalle scuole di disegno delle regioni più periferiche alla SUPSI lo sviluppo, in oltre 150 anni, è stato notevole e, negli ultimi tempi, sempre più frenetico. La legge cantonale in materia di formazione professionale ha ancora avuto, nel 1998, ulteriori adeguamenti anticipando innovazioni che saranno applicate dall’inizio del 2004 con la nuova legge federale del 13 dicembre 2002. A buon diritto si può affermare che il Cantone Ticino, grazie alla lungimiranza del suo Parlamento e del suo Governo, è quasi sempre in anticipo nelle leggi e nelle opere rispetto a quanto si fa a Berna. Il che lascia un buon giudizio sulla storia degli ultimi due secoli e lascia ben sperare per quella dei prossimi anni.
Vincenzo Nembrini, Direttore della Divisione della formazione professionale